In ricordo del Gran Maestro Jacques De Molay
In ricordo del Gran Maestro Jacques De Molay...la Confederazione Internazionale Templare di San Bernardo di Chiaravalle e il Nouvel Ordre Mondial Templier organizza Lunedì 18 Marzo alle ore 11.00 la giornata del ricordo Templare....seguirà alle ore 12.00 una Santa Messa per ricordare il Gran Maestro Jacques De Molay e Goffredo di Charney, precettore di Normandia presso Pont Neuf e la Cattedrale di Notre Dame di Parigi . Per info sul programma dettagliato: templarconfederation@libero.it
In memory of the Grand Master Jacques De Molay ... the Templar International Confederation of San Bernardo di Chiaravalle and the Nouvel Ordre Mondial Templier organizes Monday the 18th of March at 11.00 am the day of the Templar remembrance .... a Mass will follow at 12.00 remember the Grand Master Jacques De Molay and Godfrey of Charney, preceptor of Normandy at Pont Neuf and the Cathedral of Notre Dame of Paris. For info on the detailed program: templarconfederation@libero.it
En mémoire du Grand Maître Jacques De Molay ... la Confédération Internationale des Templiers de San Bernardo di Chiaravalle et du Nouvel Ordre Mondial organise le lundi 18 mars à 11h00 le jour de la commémoration des Templiers .... une messe suivra à 12h00. souvenez-vous de lui, le grand maître Jacques De Molay et Godefroy de Charney, maître de Normandie au pont Neuf et à la cathédrale Notre-Dame de Paris. Pour plus d'informations sur le programme détaillé: templarconfederation@libero.it
PROGRAMMA:
Domenica 17 Marzo Ore 13/14 Pranzo con gli Invalidi.
Ore 16.00 Sala Conferenza Maison d'Accueio de Notre Dame de Lourds Incontro con gli Ordini Templari e Firma Pergamena della Fratellanza Universale Templare.
Ore 17.30/18.30 Arco di Trionfo.
Ore 20.00 Cena Cavalleresca rist. da Emilio.
Lunedì 18 Marzo
Ore 10.30 Pont Neuf Commemorazione Jacques De Molay e Goffed De Charney.
Ore 12.00 Santa Messa Cattedrale de Notre Dame de Parigi.
PROGRAMME:
Dimanche 17 mars 13/14 Déjeuner avec les invalides.
16 h 00 Salle de conférences Maison d'acceuil de Notre-Dame de Lourds Réunion avec les ordres des Templiers et parchemin de signature de la Fraternité universelle des Templiers.
17h30 / 18h30 Arc de Triomphe.
20.00 Dîner Cavalleresca rist. de Emilio.
Lundi 18 mars
10h30: Commémoration du Pont Neuf, Jacques De Molay et Goffed De Charney.
12h00 Messe Sainte Cathédrale Notre Dame de Paris
.
Storia
A dispetto del suo nome (Pont-Neuf
significa, letteralmente, "Ponte Nuovo"), questo ponte è attualmente
il più antico tra i ponti parigini sulla Senna, e il primo che attraversa il
fiume in tutta la sua lunghezza. È, inoltre, uno dei novi ponti che collegano
l'Île-de-la-Cité, l'isolotto che si trova al centro della Senna, con il resto
della città. La sua costruzione iniziò nel 1578 per volere del re Enrico III;
il progetto venne approvato il 16 Marzo e il 31 ci fu la posa della prima
pietra, alla presenza delle due regine madri Caterina de' Medici e Luisa di
Lorena-Vaudémont. Si trattava del primo ponte parigino in muratura, essendo
tutti gli altri ancora di legno, e per questo ricevette l'appellativo di
"nuovo". La costruzione si concluse 29 anni dopo, nel 1607, sebbene i
lavori vennero sospesi per 10 anni tra il 1588 e il 1598 a causa delle guerre
di religione francesi.
L'Île-de-la-Cité
Con una superficie di circa 23 ettari,
l'Île-de-Cité si staglia imponente al centro della Senna ed è stata, fin dai
tempi più antichi, sede di insediamenti umani. Le più antiche tracce
archeologiche trovate sull'isola risalgono alla romana Lutetia Parisorum, il
nucleo primitivo della futura Parigi, ma alcuni studiosi sostengono che essa
sarebbe stata la sede della più antica tribù celtica dei Parisii che ha dato
origine al toponimo attuale. Oggi l'isola ospita due dei monumenti più insigni
di Parigi: la medievale cattedrale gotica di Nôtre-Dame e il Palais de la Cité,
un tempo palazzo reale, oggi sede del Palazzo di Giustizia, di cui rimane la
splendida testimonianza della Sainte-Chapelle, la cappella sacra in cui il re
Luigi IX il Santo depose le preziose reliquie della Passione: la Corona di
Spine, un frammento della Vera Croce ed altre reliquie minori legate al Vecchio
ed al Nuovo Testamento.
Nel 1314, verso la fine del processo
intentato contro i Cavalieri Templari dal re di Francia Filippo IV, con
l'appoggio del suo papa-fantoccio Clemente V, l'estremità occidentale
dell'Île-de-la-Cité (oggi Square du Vert-Galant) divenne il luogo in cui furono
arsi vivi l'ultimo Gran Maestro del Tempio, Jacques de Molay, insieme al
Tesoriere del Tempio Geoffrey de Charnay, Gran Precettore di Normandia. A
ricordo dell'evento, l'Histoire de Paris ha apposto sul luogo una targa
commemorativa nella quale, tuttavia, la data dell'evento è sbagliata, ovvero
precedente di una settimana. Una targa commemorativa affissa direttamente sul
pilone del ponte, invece, riporta la data esatta.
A questo episodio è legata una delle
più note e colorite leggende sul conto dell'Ordine dei Cavalieri: la
"maledizione" di Jacques de Molay. Si narra, infatti, che poco prima
di morire il Gran Maestro abbia gridato, rivolto al re che lo stava guardando
mentre la pira ardeva: «Aspetto davanti al Tribunale di Dio il Re di Francia
prima di trecento giorni, e il papa Clemente V prima di quaranta giorni!». Meno
di quaranta giorni dopo, in effetti, il papa Clemente V, che da tempo soffriva
di vomito irrefrenabile, morì nella notte tra il 19 ed il 20 Aprile 1314,
presso Roquemaure-sur-Rhône, nei dintorni di Avignone. Successivamente, nel
corso dell'anno, anche il re Filippo il Bello tirava le cuoia: secondo alcuni
per un male di languore, secondo altri per un incidente di caccia. Non solo:
nel giro di pochi anni tutti i discendenti di Filippo morirono uno dopo
l'altro, per diverse cause, e il ramo della sua famiglia si estinse. Non mancò
chi ipotizzò si trattasse di una cospirazione: la "maledizione" non
fu altro che l'ultimo ordine del Gran Maestro a quei seguaci che, rimasti
nell'ombra, tramarono affinché le parole del maestro venissero rispettate,
avvelenando o causando incidenti alle persone coinvolte. C'è da aggiungere che
alcuni secoli dopo, al termine della Rivoluzione Francese, quando il re Luigi
XVI venne ghigliottinato (21 Gennaio 1793) ci fu qualcuno che salì sul patibolo
ed afferrata la testa recisa del re avrebbe gridato «Jacques de Molay, sei
stato vendicato!»
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